PREDATORE E PREDA (LA LOTTA PER LA VITA)

Si sa, in Natura, c'è chi deve procurarsi il cibo e chi non vuol diventare cibo. Questa lotta, vecchia quanto il mondo, è insita nella ciclicità naturale da cui nessuno può esimersi. Gandhi, nella sua autobiografia ebbe a scrivere: “E' profondamente vero che la vita si conserva a spese della vita”.

Certo che un erbivoro mentre bruca l'erba non ha, sul nostro immaginario, un impatto così violento come può causare la visione della predazione di un carnivoro. Noi umani scordiamo con troppa facilità che anche i vegetali sono esseri viventi che nascono, crescono, si riproducono e muoiono proprio come gli animali: uniche varianti la capacità di movimento e la percezione del medesimo.

In natura le discriminazioni tra bello e brutto, buono e cattivo, giusto e sbagliato non devono sottostare a visioni prettamente antropocentriche che delegano l'uomo a giudice di ciò che accade. Il nostro sguardo vede gli eventi solo in un senso e, come si suol dire, bisognerebbe dar credito anche all'altra faccia della medaglia.

La Natura non è nè buona nè cattiva, è indifferente. Siamo noi uomini che tendiamo a connotare i fatti naturali classificandoli secondo la nostra formazione culturale. “La televisione ci ha insegnato a vedere la natura come se fosse un film, come qualcosa di immediatamente comprensibile e accessibile, ma è soltanto un'illusione. Nella realtà non c'è la voce dello speaker” (Fredrik Siöberg – L'arte di collezionare mosche).

Questo breve preambolo vuole condurre il lettore alla visione della sequenza fotografica che segue in maniera un po' diversa dal comune senso che ispira tenerezza verso il predato e disprezzo verso il predatore.

I due protagonisti, un Carabide e una chiocciola, sono animali comunemente presenti sul nostro territorio e l'evento riportato non è poi così raro sui nostri monti o nei pressi delle nostre case. Certo, l'attacco del Carabo può sembrare violento ma ricordiamoci che è un atto naturale e che non siamo noi a dover bollare il predatore come il cattivo della situazione. La chiocciola non è più buona del Carabo, anch'essa si ciba di esseri viventi a cui noi, erroneamente, non associamo il nostro comune concetto di vivente. Se si assume come base degli esseri viventi la cellula, cosa che peraltro è condivisa da tutto il mondo scientifico, mi pare che le differenze fra una cellula animale e una vegetale siano veramente ridicole come riportato di seguito:

 

PIÙ IMPORTANTI DIFFERENZE FRA CELLULE EUCARIOTE

 

ANIMALI VEGETALI

 

Non hanno plastidi Hanno plastidi

 

Non hanno parete cellulare Hanno una parete cellulare

 

Hanno vacuoli piccoli Hanno vacuoli permanenti,

non permanenti grandi nelle cellule adulte

 

Hanno un centriolo Nei vegetali terrestri più evoluti

manca il centriolo

 

Sono certo che quasi tutti i lettori che avranno la pazienza di guardare le immagini allegate, si schiereranno in favore della chiocciola (Helix pomatia), vorrei però porre a costoro una domanda: cosa succederebbe se i Carabidi non predassero questi Gasteropodi? Semplice: le chiocciole si moltiplicherebbero a dismisura distruggendo (con un azzardo potremmo dire “predando indiscriminatamente”) i vegetali costituenti il loro alimento con gravissime conseguenze sulla bilancia ecologica del sistema naturale.

La sorte del Carabo è legata al cibo che solo con la predazione può procurarsi e con il suo comportamento costituisce una tessera importante del mosaico ambientale. Lotta per sopravvivere come fanno tutti gli esseri viventi (piante comprese) e spesso perde!

Seguono le immagini a cui non necessita alcun commento.

 

Predatore e preda

 

 

Giovanni Visetti

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