TERREMOTI VALTORRESI (ANCHE DA NOI LA TERRA TREMA)

Premessa

 

Ieri, primo dicembre 2015, mi hanno detto che nella tarda mattinata c'è stato un terremoto che si è sentito anche qui a Val della Torre. Sinceramente ero indaffarato e non ho percepito nulla ma, incuriosito dalla notizia, ho constatato la veridicità del fatto e ho pensato di esporre brevemente alcuni concetti legati alla sismologia nonchè di vagliare il grado di pericolosità sismica del nostro territorio. E' nata così questa breve nota che spero sia in grado di chiarire alcuni dubbi che comunemente ci assillano. Se ciò non fosse sono a disposizione per eventuali chiarimenti.

 

Genesi di un terremoto

 

Con il termine terremoto si definisce una scossa della superficie della Terra prodotta da onde sismiche che si propagano dall'ipocentro, cioè da un punto della litosfera in cui si libera l'energia accumulata dalle tensioni presenti nelle faglie geologiche.

Per i non addetti ai lavori chiariamo che con il termine litosfera s'intende l'involucro esterno della Terra formato da rocce prevalentemente eruttive ad elevato tenore di silicato d'alluminio. La litosfera, o crosta terrestre, è solida e presenta uno spessore compreso tra i 30 e i 60 km sotto agli oceani, e tra i 70 – 100 sotto ai continenti. Caratteristica della litosfera è il ridotto peso specifico, ovviamente raffrontato alla massa terrestre, ciò fa sì che essa praticamente galleggi sul mantello sottostante (teoria della tettonica a placche). Le placche che formano la litosfera sono circa 20 e si muovono formando le dorsali oceaniche, dove nuovo materiale roccioso le accresce allontanandole, e le zone di subduzione, dove una delle due placche che si scontrano finisce sotto l'atra (fig. 1).

Fig. 1

Terminiamo questa noiosa ma utile spiegazione definendo il concetto di faglia geologica. Con questo termine si indica una frattura degli strati rocciosi che ha origine in seguito ai movimenti della litosfera descritti precedentemente.

Ma torniamo all'argomento principe di questa breve nota cioè al terremoto.

Ogni fenomeno sismico è caratterizzato da un ipocentro, che è situato sotto terra, e da un epicentro che gli corrisponde in superficie.

Gli eventi sismici si verificano nei pressi di faglie quando enormi masse rocciose si muovono le une rispetto alle altre. Il cedimento del sistema roccioso avviene nell'ipocentro e lo spostamento delle masse rocciose genera le onde sismiche che sono l'evidenza percepibile del rilascio, in tempi molto brevi, dell'energia accumulata.

Possiamo avere due tipologie di onde sismiche e più precisamente:

  • Onde di volume: si propagano all'interno della Terra originando scosse sussultorie e possono essere longitudinali (o di spinta. Velocità di propagazione 5,5 – 11,7 km/sec) e trasversali (o di distorsione. Velocità di propagazione 3,3 – 7,25 km/sec)
  • Onde superficiali: provocano scosse ondulatorie.La posizione geografica dell'Italia ci pone chiusi in una sorta di morsa fra la placca africana e quella euroasiatica. La placca africana si sposta verso la placca euroasiatica determinando la lentissima chiusura del mare Adriatico e spingendo la nostra penisola verso le coste continentali. Questa realtà crea una zona di accumulo delle tensioni nelle zone di faglia localizzate nel nostro territorio dando origine agli eventi sismici che ben conosciamo.Intensità di un terremotoLa rilevazione scientifica di un evento sismico ha sempre interessato gli studiosi che, per adempiere a questa necessità, hanno ideato, dapprima sistemi basati sulla rilevazione empirica dei danni, e poi metodi più esatti facenti riferimento alla quantità di energia liberata dall'evento sismico. II grado – Molto leggero: recepito solo da rari soggetti nervosi che si trovano in perfetta quiete e, quasi sempre nei piani superiori dei caseggiati.IV grado – Moderato: delle persone che si trovano all'interno degli abitati non molte percepiscono il terremoto. All'interno delle case viene identificato da molte, ma non da tutte le persone in seguito al tremore oppure a oscillazioni leggere di mobili, in seguito al quale cristalleria e vasellame, posti a breve distanza, urtano come al passaggio di un pesante autocarro su pavimentazione irregolare. Finestre tintinnano, porte, travi e assi scricchiolano, cricchiano i soffitti. In recipienti aperti, i liquidi vengono leggermente mossi. Si ha la sensazione che, in casa, un oggetto pesante (sacco, mobili) si rovesci, oppure di oscillare con tutta la sedia o il letto come su una nave con mare mosso. Questo movimento provoca non poca paura a persone che sono diventate nervose o apprensive a causa dei terremoti precedenti. In rari casi i dormienti si svegliano.VI grado – Forte: il terremoto viene notato da tutti con paura, così che molti fuggono all'aperto, alcuni credono di dover cadere. I liquidi si muovono fortemente; quadri, libri e cose simili cadono dalle pareti e dagli scaffali; porcellane si frantumano; suppellettili assai stabili, perfino isolati pezzi d'arredo vengono spostati o cadono; campane minori in cappelle e chiese, orologi da campanili, battono. In singole case costruite solidamente nascono danni leggeri; spaccature all'intonaco, caduta del rinzaffo di soffitti e di pareti. Danni più forti, ma non ancora perniciosi, si hanno sugli edifici mal costruiti. Qualche tegola e pietra del camino può cadere.Con case a pareti intelaiate, i danni all'intonaco e all'intelaiatura sono abbastanza forti. Crollo singolo di case mal costruite oppure riattate.In terreni bagnati si ha l'espulsione di sabbia e di melma.X grado – Annientante: gravissima distruzione di circa tre quarti degli edifici; la magior parte crolla. Perfino costruzioni solide di legno e ponti subiscono gravi lesioni, alcuni vengono distrutti. Argini, dighe, ecc. chi più chi meno sono danneggiati notevolmente, binari leggermente piegati e tubature (gas, acqua e scarichi) vengono troncate, rotte e schiacciate. Nelle strade lastricate e asfaltate si formano crepe, e per pressione sporgono larghe pieghe ondose. In terre meno dense e specialmente in quelle umide si creano spaccature fino alla larghezza di più decimetri; in particolar modo sorgono parallelamente ai corsi d'acqua crepature che raggiungono larghezze fino ad un metro. Non soltanto scivola terreno piuttosto molle dai pendii, ma interi macigni rotolano a valle.XI grado – Catastrofico: crollo di tutti gli edifici in muratura, solide costruzioni e capanne di legno ad incastro di grande elasticità possono ancora reggere singolarmente. Anche i più grandi e sicuri ponti crollano a causa della caduta dei pilastri in pietra o del cedimento di quelli in ferro. Argini e dighe vengono completamente staccati gli uni dagli altri; binari fortemente piegati e compressi. Le tubature nel terreno vengono staccate l'una dall'altra e rese irreparabili.XII grado – Grandemente catastrofico: non regge alcuna opera dell'uomo. Lo scombussolio del paesaggio assume aspetti grandiosi. Corrispondentemente flussi d'acqua sotterranei e in superficie subiscono mutamenti più vari: si formano cascate, laghi scompaiono, fiumi deviano.Il problema di dare un'unità di misura univoca ai terremoti fu risolto dallo statunitense Charles Francis Richter (1900 – 1985). Egli ideò l'omonima scala per la valutazione dell'intensità dei terremoti basata sulla magnitudo che è una grandezza fisica, introdotta nel 1935, capace di descrivere l'intensità sismica senza considerazioni empiriche. La magnitudo è definita come il rapporto tra il logaritmo dell'ampiezza dell'onda sismica rilevata ed il logaritmo di un'onda campione. Questo sistema consente la valutazione dell'energia meccanica sprigionata all'ipocentro.
  • Nel terreno si manifestano vari mutamenti di notevole estensione, che sono determinati dalla natura del suolo: grandi crepe e spaccature si aprono, e soprattutto in terreni morbidi e acquitrinosi il dissesto è considerevole in direzione orizzontale e verticale. Ne segue il trabocco di acqua che porta sabbia e melma con le diverse manifestazioni. Sfaldamenti di terreni e caduta di massi sono numerosi.
  • Grossi massi si staccano dagli argini dei fiumi e delle coste scoscese, in riviere basse si arriva a spostamenti di masse sabbiose e fangose; per cui il rilievo del terreno talvolta subisce cambiamenti non essenziali. I pozzi variano di frequente il livello dell'acqua. Da fiumi, canali, laghi ecc. le acque vengono gettate contro le sponde.
  • IX grado – Rovinoso: circa la metà delle case in pietra sono gravemente distrutte; molte crollano; la maggior parte diviene inabitabile. Case ad intelaiatura sono divelte dalle proprie fondamenta e schiacciate su se stesse, e con ciò travi di qualche ambiente sono strappate, per cui, dipendentemente dalle circostanze, contribuiscono assai alla rovina.
  • VIII grado – Distruggente: interi tronchi d'albero ondeggiano vivacemente o perfino si sradicano. Anche i mobili più pesanti vengono in parte portati lontano dal proprio luogo di origine. Statue, pietre miliari, statue sul terreno o anche in chiese, in cimiteri e parchi pubblici, ruotano sul proprio piedistallo oppure si rovesciano. Solidi muri di cinta in pietra sono aperti ed atterrati. Un quarto circa delle case riporta gravi distruzioni; alcune crollano, molte divengono inabitabili. Negli edifici ad intelaiatura, cade gran parte della tamponatura. Case in legno vengono schiacciate o rovesciate. In particolare campanili di chiese e camini di fabbriche con la loro caduta provocano a edifici vicini lesioni più gravi di quanto non avrebbe fatto da solo il terremoto. In pendii e terreni acquitrinosi si formano crepe.
  • VII grado – Molto forte: lesioni notevoli vengono provocate ad oggetti ed arredamento degli appartamenti, anche di grande peso con il rovesciamento e la frantumazione. Le campane maggiori rintoccano. Corsi d'acqua, stagni e laghi gettano onde e intorpidiscono a causa della melma mossa. Parti delle sponde di sabbia e ghiaia scivolano via. Pozzi variano il livello dell'acqua. Danni moderati a numerosi edifici costruiti solidamente: piccole spaccature nei muri. Caduta di parti piuttosto grandi dell'intonaco e dello stucco, di mattoni; generale caduta di tegole. Molti fumaioli vengono lesi da incrinature, da caduta di tegole, da fuoriuscita di pietre; camini già rovinati si rovesciano sopra il tetto e lo danneggiano. Da torri e costruzioni alte cadono decorazioni mal fissate.
  • V grado – Abbastanza forte: perfino nel pieno delle attività giornaliere, il sisma viene percepito da numerose persone sulle strade o comunque in campo aperto. Negli appartamenti si perviene all'osservazione in seguito allo scuotere dell'intero edificio. Piante e rami deboli di cespugli ed alberi si muovono vistosamente come con un vento moderato. Oggetti pendenti entrano in oscillazione, per esempio: tendaggi, semafori e lampade pendenti, lampadari non troppo pesanti; campanelli suonano, orologi a pendolo si fermano od oscillano con maggior periodo, dipendentemente dalla direzione della scossa. A volte orologi a pendolo fermi possono rifunzionare; molle d'orologio risuonano; la luce elettrica guizza o cade in seguito a movimenti della linea; quadri urtano battendo contro le pareti oppure si spostano; vengono versate piccole quantità di liquido da recipienti colmi aperti; ninnoli ed oggetti del genere si possono rovesciare e pure oggetti addossati alle pareti, arredi leggeri possono persino essere spostati di poco dal posto; mobili rintronano; porte ed imposte si aprono o si chiudono sbattendo; i vetri delle finestre si infrangono. Quasi tutti i dormienti si svegliano. Sporadicamente persone fuggono all'aperto.
  • III grado – Leggero: anche in zone densamente abitate viene percepito come scuotimento soltanto da una piccola parte degli abitanti nell'interno delle case, come nel caso del passaggio di un'automobile a velocità elevata. Da alcuni viene riconosciuto quale fenomeno sismico soltanto dopo averne ragionato fra loro.
  • I grado – Impercettibile: rilevato solo dai sismografi.
  • Nel 1902, il sacerdote e vulcanologo Giuseppe Mercalli (1850 – 1914) compilò una scala di 10 gradi, con cui si mirava alla determinazione dell'intensità di un terremoto basandosi sui danni visibili. Il grado di precisione di questa scala è riferibile a situazioni locali e può variare considerevolmente da luogo a luogo poichè i danni causati da un terremoto possono essere differenti a seconda della zona geografica colpita (diversità architettoniche, densità della popolazione ecc.). Per tentare di ovviare a questo problema furono redatte diverse scale Mercalli in grado di considerare le diverse realtà locali. Per l'Europa Occidentale venne usata la scala MCS (Mercalli, Cancani, Sieberg) che può essere così espressa (da A. Sieberg – Geologie der Erbeden):
  • All'origine di ciò che definiamo terremoto è quindi un accumulo di tensioni nelle faglie. Questo fenomeno è spiegato prevalentemente dalla cosiddetta teoria della tettonica a placche o a zolle. Essa ci spiega come gigantesche zolle di litosfera, galleggiando sulla parte sottostante, si scontrino dando origine a immani pressioni capaci di accumulare tensioni nelle zone di faglia. Quando la forza opposta dall'attrito risulta minore alla forza provocata dalle tensioni accumulate, ecco che abbiamo un terremoto (fig. 2).

Fig. 2

La situazione a Val della Torre

 

Dopo tutta questa discussione teorica veniamo a ciò che più interessa l'aspetto pratico di quest'argomento cioè quali rischi corriamo noi valtorresi.

La storia dei terremoti della nostra zona, che possiamo far risalire al 62 d.C. (AA.VV., Terremoti in Italia dal 62 A.D. al 1908. Edizioni ENEA, Roma 1999), riporta un'unica segnalazione riguardante il terremoto che colpì il territorio pinerolese nel 1808. La stessa fonte, riferendosi a periodi più recenti, definisce i nostri territori soggetti a una marcata attività sismica di lieve entità. Quest'ultima affermazione è avvalorata dall'osservazione dei fatti di questi untimi anni che, ben lungi dall'essere disastrosi, sono però alquanto frequenti.

Qui di seguito riporto una cronologia, probabilmente incompleta, degli eventi sismici percepiti dalla popolazione di Val della Tore:

 

Sisma del 21-11-1995 : Ore: 5,04

Epicentro: Tra Avigliana e Almese

Ipocentro: -30000 metri

Intensità stimata: VI° grado della scala Mercalli

Note: Ci svegliò con il tipico boato sordo amplificato dalla valle.

 

Sisma del 27-04-2004: Ore: 19,30 circa

Note: Mancano ulteriori informazioni su quest'evento che, comunque, ebbe lieve intensità.

 

Sisma del 14-05-2004: Ore: 2,31

Epicentro: Tra la Bassa Val Susa (Chiusa San Michele) e le Valli di Lanzo a 6 km da Lemie e a 3 da Ala di Stura

Ipocentro: -10000 metri

Intensità: Magnitudo 3,9 scala Richter

Note: Il silenzio notturno fu rotto da un sordo boato che echeggiò lontano nella valle. Brevi frazioni di secondo, ed il rumore si trasformò in un forte tremore che svegliò tutta la famiglia facendo vibrare i muri di casa. Non ci sono stati danni alle persone e alle cose.

 

Sisma del 25-10-2007: Ore: 1,00 circa, prima scossa; 15,38 circa, seconda scossa

Epicentro: ?

Ipocentro: ?

Intensità: Lieve

Note: Lievi scosse sismiche a Val della Torre

 

Sisma del maggio 2009: Ore: Nella notte

Epicentro: Valli di Lanzo

Ipocentro: – 10000 metri

Intensità: Magnitudo 3,9 scala Richter

 

Sisma del 26-05-2010: Ore: 21,14

Epicentro: Valli di Lanzo

Ipocentro: -5000 metri

Intensità: Magnitudo 3 scala Richter

Note: Nelle Valli di Lanzo è stato percepito chiaramente il boato sotterraneo

 

Sisma del 25-01-2012: Ore: 0,54 prima scossa; 8,26 seconda scossa

Epicentro: Tra Bosco Chiesa Nuova, Cerro Veronese e Fumane

Ipocentro: ?

Intensità: Magnitudo 4,2 scala Richter

Note: Entrambe le scosse sono state percepite in tutto il Nord Italia

 

Sisma del 25-01-2012: Ore: 9,06

Epicentro: Brescello

Ipocentro: -33000 metri

Intensità: Magnitudo 4,9 scala Richter

Note: Sisma percepito in tutto il Nord Italia. Secondo l’INGV non è correlato agli episodi precedenti della stessa data

 

Sisma del 27-01-2012: Ore: ?

Epicentro: Tra Parma e La Spezia

Ipocentro: -60000 metri

Intensità: Magnitudo 5,4 scala Richter

Note: Sisma percepito in tutto il Centro-Nord d'Italia.

 

Sisma del 02-03-2012: Ore: 22,41

Epicentro: Tra Ceres, Ala di Stura e Mezzenile

Ipocentro: ?

Intensità: Magnitudo 2,3 scala Richter

Note:

 

Sisma del 12-03-2012: Ore: 17,23

Epicentro: Balme

Ipocentro: -9700 metri

Intensità: Magnitudo 2,2 scala Richter

Note: Evento di scarsa intensità

 

Sisma del 25-02-2013: Ore: 2,01

Epicentro: Distretto sismico Alpi Graie (Valli di Lanzo – Bassa Val Susa)

Ipocentro: -15900 metri

Intensità: Magnitudo 3,3 scala Richter

 

Sisma del 07-04-2013: Ore: 21,28

Epicentro: Distretto sismico Alpi Graie (Vauda Can.)

Ipocentro: -11600 metri

Intensità: Magnitudo 2,7 scala Richter

 

Sisma del 10-09-2015: Ore: 9,32

Epicentro: Luserna San Giovanni

Ipocentro: -11600 metri

Intensità: Magnitudo 3,1 scala Richter

 

Sisma del 01-12-2015: Ore: 10,57

Epicentro: Km 1 da caprie, km 2 da Condove, km 4 da Chiusa San Michele, Sant'Ambrogio, Villardora, Rubiana, Vaie

Ipocentro: -17000 metri

Intensità: Magnitudo 2,3 scala Richter

Note: La lieve scossa sismica non è stata avvertita a Torino, ma solo nelle zone immediatamente limitrofe all’epicentro.

 

N.B.: I dati sopra scritti sono stati estrapolati dalla documentazione in rete dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma. Il dato delle ore è riferito alle ore italiane.

E' il caso di precisare che gli eventi elencati sono tra quelli chiaramente percettibili dall'uomo, ma il nostro territorio è costantemente sottoposto a fenomeni sismici la cui rilevazione è esclusivamente strumentale.

 

Che cosa sta succedendo? Il perchè la terra tremi, spaventandoci notevolmente, lo abbiamo già visto in precedenza. Vediamo ora di capire il rischio che corre Val della Torre nel contesto sismico della nostra zona.

La successione dei terremoti che abbiamo riportato poco sopra ci permette di notare come la zona valtorrese rientri in un contesto in cui gli eventi sismici non sono rari ma che, vista la frequenza, sono di lieve intensità e quindi di scarsa pericolosità. Il verificarsi di eventi frequenti permette la liberazione periodica delle tensioni di faglia evitando un pericoloso accumulo eccessivo delle medesime che, liberate in una sola volta, potrebbero causare seri danni.

Quanto scritto è stigmatizzato dalla Classificazione Sismica dei Comuni Italiani (www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/classificazione/wp) nell'allegato A in cui il Comune di Val della Torre è così classificato:

Codice Istat 2001: 01001284

Denominazione: Val della Torre

Categoria secondo la classificazione precedente: N.C.

Categoria secondo la proposta del GdL del 1998: N.C.

Zona ai sensi del presente documento (2003): 4

Ciò che più ci interessa in questa classificazione è la collocazione di Val della Torre nella zona 4. Sempre nello stesso documento, la zona 4 è definita come “la meno pericolosa. Nei comuni inseriti in questa zona le possibilità di danni sismici sono basse.”

A quanto pare possiamo stare tranquilli!

La zona con maggior rischio sismico a noi prossima può essere identificata in una sorta di cono che partendo tra Almese e Sant'Ambrogio, nella bassa Val Susa, si espande verso Giaveno coprendo il territorio del pinerolese. Il nostro Comune si trova quindi al confine di quest'area ed è pertanto interessato da fenomeni sismici percettibili ma non devastanti (fig.3).

 

Fig. 3

 

Consigli

 

Comunque, per terminare l'opera, chiudiamo con alcuni consigli tratti dal sito web della Protezione Civile (http://www.protezionecivile.gov.it) su cosa fare in caso di terremoto:

Prima del terremoto

  • Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi. Devi sapere

quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono

previste in caso di emergenza.

  • Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli

interruttori della luce. Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto.

  • Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti.

Fissa al muro gli arredi più pesanti perchè potrebbero caderti addosso.

  • Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile,

un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono

riposti.

  • A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emer =

genza. Perchè seguendo le istruzioni puoi collaborare a gestire l'emergenza.

 

Durante il terremoto

  • Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro por =

tante (quelli più spessi) o sotto una trave. Ti può proteggere da eventuali crolli.

  • Riparati sotto un tavolo. E' pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e

vetri che potrebbero caderti addosso.

  • Non precipitarti verso le scale e non usare l'ascensore. Talvolta le scale sono la

parte più debole dell'edificio e l'ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire.

  • Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge.

Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami.

  • Se sei all'aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche. Potrebbero crollare.
  • Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche. E' possibile che si

verifichino incidenti.

  • Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine. Si possono verificare onde

di tsunami.

  • Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal

piano di emergenza comunale. Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli.

  • Evita di usare il telefono e l'automobile. E' necessario lasciare le linee telefoniche

e le strade libere per non intralciare i soccorsi.

 

Dopo il terremoto

  • Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. Così aiuti chi si trova in

difficoltà ed agevoli l'opera di soccorso.

  • Non cercare di muovere persone ferite gravemente. Potresti aggravare le loro

Condizioni.

  • Esci con prudenza indossando le scarpe. In strada potresti ferirti con vetri rotti e

Calcinacci.

  • Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti. Potreb=

bero caderti addosso.

 

 

Giovanni Visetti

 

5 commenti
  1. bruno
    bruno dice:

    Questo bel articolo ci informa sulla situazione di Val della Torre ed un po’ ci tranquillizza, dobbiamo però tener conto che il cuneo descritto è molto vicino al nostro territorio quindi dovremo aggiornare, per quanto possibile, le nostre costruzioni alle nuove disposizioni riguardanti il rischio sismico. Notevole anche la statistica dei terremoti percepiti dalla popolazione negli anni. Complimenti, quindi, a chi ci informa su questo argomento poco trattato ma, secondo me, importante.

    Rispondi
  2. anna
    anna dice:

    grazie Giovanni per essere sempre attento a ciò che accade e, sull’onda della notizia, informarci sull’argomento, che riguarda il nostro territorio

    Rispondi

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